Le forze di occupazione israeliane hanno ucciso più di 70 palestinesi e compiuto massacri come nel campo profughi di Jenin uccidendo 10 palestinesi in un giorno. La radice della violenza è un regime militare, di espropriazione, di colonizzazione e apartheid in corso da 75 anni contro il popolo palestinese, che è arrivato a questo punto solo beneficiando della completa impunità internazionale. La violenza dei coloni, l’occupazione militare illegale e il furto di terra sono alimentati dal sostegno internazionale materiale, finanziario e commerciale. Tali violazioni sui corpi viventi nella terra di Palestina e sulla terra stessa non possono continuare impunite.
Rilanciamo in occasione dello sciopero dell’8 marzo l’importanza di assumere all’interno delle pratiche di sciopero dei e dai consumi il sostegno alla lotta del popolo. Queste tre pratiche possibili:
- Partecipare e assumere la campagna https://bdsitalia.org/index.php/la-campagna-bds/campagna-bds
BDS Italia è un movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro l’occupazione e l’apartheid israeliane, costituito da associazioni e gruppi in tutta Italia che hanno aderito all’appello della società civile palestinese del 2005 e promuovono campagne e iniziative BDS a livello nazionale e locale. Il movimento BDS sostiene la parità di diritti per tutte e tutti e perciò si oppone ad ogni forma di razzismo, fascismo, sessismo, antisemitismo, islamofobia, discriminazione etnica e religiosa.

- Dichiarare il proprio spazio virtuale e fisico uno SPLAI https://bdsitalia.org/index.php/campagne/splai
La campagna Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana (SPLAI) si rivolge a luoghi, movimenti sociali, associazioni e istituzioni che hanno a cuore i principi di libertà, giustizia e uguaglianza. (Vedere l’elenco aderenti). Non serve necessariamente uno spazio fisico. La campagna Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana promuove infatti A:T la creazione di una rete di spazi, virtuali e fisici, che si dichiarano liberi da ogni forma di discriminazione e si impegnano a non intrattenere rapporti con sistemi di ingiustizia e oppressione.La campagna ha l’intento di promuovere la solidarietà attiva con il popolo palestinese. I luoghi che si dichiarano Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana prendono posizione contro l’occupazione militare e l’apartheid israeliane impegnandosi a non contribuire in alcun modo alle gravi violazioni israeliane dei diritti umani e delle libertà fondamentali del popolo palestinese.Gli SPLAI rifiutano di:
* acquistare e vendere prodotti e servizi di imprese – israeliane e internazionali – implicate nelle violazioni dei diritti dei palestinesi;
* ospitare o partecipare a eventi culturali, accademici e sportivi con istituzioni e rappresentanti dello Stato di Israele o che sono finanziati o sponsorizzati da Israele.
Assemblea Transterritoriale Corpi e Terra nonUNƏdimeno