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Assemblea Transterritoriale Transfemminista Antispecista

Come e perchè portare l’intersezionalità antispecista nei movimenti

Con questa domanda si sono interrogate le persone che hanno partecipato all’assemblea del 29 gennaio 2023 lanciata come idea da Corpi e Terra e diventata poi una costruzione collettiva attraverso una call aperta in cui sono stat discusse le pratiche e la finalità dell’assemblea

Oltre allə compagnə di Corpi e Terra e di Agripunk (da Roma, Varese, Verona, Ambra/Arezzo, Pesaro) molte le persone che hanno partecipato persone a titolo individuale (da Macerata, Modena, Roma, Milano, Monza, Napoli, Pistoia, Bologna), che attraversano assemblee di Non una di meno (Modena, Reggio Emilia, Monza, Firenze, Mugello, Prato, Venezia, Trento, Cuneo) o ad altre collettive e spazi (gruppo documentario Agripunk, Donna vita libertà Roma, Animal Rebellion, XR Palermo, FFF (Palermo, Cuneo) collettiva SCOBI Trento, Rovereto, redazione di TRANSfemmINonda e QUEERzionario, Circolo Pink Verona, Murga invexenda, Rete Ecosistemica Roma, Stati genderali, Babayaga Pordenone, Corpi dal margine Pistoia, Asilo Napoli, Un ponte per Pisa, Assemblea antispecista Pantelleria, Collettivo transfemminista Pordenone, collettiva Frammenti Milano, collettiva Piovrae Milano, Marciona Milano, Fuori Genere Abruzzo, Rivoltantx rivoltosx Bologna, Indecorose Cagliari, Murga Trento, Libera collina di Castello Genova, Assemblea Antispecista A4 Vitadacani Milano, ambienti queer e animalisti Firenze, Le mele di Artemisia Taranto, Genderless Cagliari, Insectionals)

Queste presenze ci hanno datto molta energia che si é espressa nei gruppi di lavoro che hanno ragionato a partire anche dalle sollecitazioni contenute in questi due padlet

REPORT ASSEMBLEA

h 16:00- 16:15 giochi di incontro/relazione: ci alziamo dalle sedie, respirazioni, gioco 1,2,3 – 10 finalizzato ad abituarsi a rispettare i tempi del gruppo e all’ascolto attento, mostra un oggetto che ti appresenti in questo momento e chiamarsi finalizzato a porre attenzione sui contenuti che comunichi piuttosto che alla percezione visiva di te. 

h 16:15 Formazione dei gruppi di lavoro e invio link.

REPORT GRUPPI DI LAVORO

Gruppo 1 

Perché portare l’intersezionalità antispecista nei movimenti? L’antispecismo è una questione politica, bisogna occuparsene perchè è una questione di oppressione

essere vegani non può essere solo una bandiera. Nasce dalla volontà di migliorare la vita per tutt*, senza escludere nessun* abitante di questo pianeta. 

Chi è oppresso dovrebbe avere più sensibiltà verso le altre oppressioni: abbiamo la responsabilità di ascoltare e portare avanti anche le altre lotte, che in apparenza non ci riguardano. 

Parliamo di salute a 360°, degli animali negli allevamenti, delle condizioni di lavoratori nell’industria animale, dell’inquinamento e delle conseguenze rispetto alla crisi climatica, degli allevamenti come territorio fertile per contagi e pandemie

Come portare l’intersezionalità antispecista nei movimenti?

Portare letture e visioni di film/documentari all’interno di movimenti e assemblee

Organizzare cene popolari/sociali vegane, per mostrare la concretezza delle azioni possibili nel quotidiano riagganciandoci ai piatti della tradizione dei nostri territori. 

All’interno dell’associazionismo/collettivi/movimenti chiedere la rimozione di prodotti animali e derivati come forma di rispetto. 

Portare discorsi che enfatizzino l’esistenza di un’identità altra oltre quella degli animali umani spostando il focus dal “noi” uguale umani al noi uguale animali. 

Non fare del veganismo il punto centrale dell’antispecismo riflettendo sull’utilizzo del termine vegano, a volte troppo più affine solo a una dieta/scelta salutistica e talvolta in mano a movimenti/persone di estrema destra. → Si può essere antispecistə senza essere antirazzistə?

Sensibilizzazione: superare la vergogna, il senso di colpa, la paura di essere fastidiosə e parlare della questione animale nei movimenti anche nei momenti di convivialità e di discussione. Evidenziare e sdoganare il collegamento con l’oppressione degli animali non umani con altre questioni sociali/politiche così come viene fatto per patriarcato,capitalismo, sessismo, abilismo, razzismo, eterocissessismo

Organizzare incontri e assemblee, piccole o grandi che siano, come quella odierna e non smettere di confrontarsi

Azioni dirette rivoluzionarie e radicali da valutare e pianificare accuratamente attaverso cicli di assemblee/incontri

Azioni che “giochino” all’interno del sistema esistente

Portare le nostre rivendicazioni alla politica come per esempio spingere per legislazioni contro gli allevamenti intesivi

Chiedere alle aziende di includere l’antispecismo nei propri piani di Diversity & Inclusion, attraverso certificazioni adeguate, 

8 marzo: Includere l’antispecismo e la lotta animale nell’elenco delle rivendicazioni dell’8 marzo per esempio con manifesti/volantini con un elenco dei perchè dell’antispecismo.Costante attenzione al vegan washing e alla banalizzazione e commercializzazione della lotta animale

Linguaggio: Spingere per un antispecismo del linguaggio, parlare di antispecismo in termini accessibili e quotidiani, evitare e portare luce su insulti ed espressioni speciste

Gruppo 2

Abbiamo iniziato analizzando come, negli spazi che attraversiamo, veniamo trattatu e consideratu come antispecistu. Da un lato abbiamo evidenziato una tolleranza maggiore in certi spazi ed ambienti (dove magari già è stata fatta la scelta politica di servire solo pasti vegan alle iniziative), da un lato troviamo ancora molta ostilità soprattutto in quegli ambienti dove non viene contemplata questa scelta o dove viene addirittura ostracizzata.

Abbiamo analizzato quali potrebbero essere le “nostre” eventuali “colpe”.

Vari antispecismi non tutti intersezionali, vegan washing di aziende che campano sullo sfruttamento animale, veganismo mainstream con iniziative tipo Veguanary,argomentazioni indirette a volte non veritiere (tipo questione vaganismo = salutismo), animalismo apolitico che si nomina antispecismo usato come sinonimo. Tutto questo spesso ostacola la comprensione del potenziale rivoluzionario dell’antispecismo.

Siamo partiti poi ad analizzare i nostri “perchè” ed i nostri “come” portare la intersezionalità antispecista nei movimenti. 

Sul “perchè” ci siamo trovatu subito concordi su una posizione chiara: nella pratica dell’intersezionalità delle istanze, è fondamentale che l’antispecismo sia pratica costante.

Sul “come” abbiamo riflettuto sul concetto di partecipazione.

Si chiede che entri l’antispecismo nei movimenti, ma quanto in realtà sono presenti le persone antispeciste nei movimenti? Quanto si intersecano con altre istanze? 

Troppe volte ci si concentra troppo sulla questione del cibo, creandosi una nicchia. Da un lato però può essere un valido ingresso dell’antispecismo nei luoghi e spazi dove ancora non se ne parla. Se partecipiamo alle iniziative possiamo chiedere cibo vegan per noi o, meglio ancora, per tuttu come presa di posizione. Possiamo organizzare momenti collettivi di cucina per aiutare chi volesse provare. 

Possiamo chiedere di parlarne nelle assemblee che attraversiamo. Possiamo portare materiale informativo. Esserci per raccontare lo sfruttamento animale e per “raccontarci” cioè spiegare perchè noi antispecistu abbiamo assunto la pratica vegana. 

Spiegando che per noi non è una privazione di tipo punitivo, bensì è una pratica politica che accogliamo perchè ci vogliamo sottrarre ad una pratica oppressiva che non condividiamo. Portiamo quindi proposte e progetti coinvolgendo le persone in modo reale.

Ad esempio partire con iniziative contro attività che trovano scarso consenso (acquari, zoo, circhi, sperimentazione) portando alle assemblee la nostra esperienza, materiale informativo, idee per azioni. Il percorso verso una azione di questo tipo (assemblee preparatorie) può essere molto utile per far crescere la consapevolezza e conoscenza di persone che ancora non abbracciano l’antispecismo in toto pur condividendone le basi.

Considerando sempre le problematiche che possiamo trovare senza stigmatizzare, perchè comunque assumere l’antispecismo e le sue pratiche è scomodo ( o ritenuto tale) e va spesso a cozzare con tradizioni e momenti conviviali legati al cibo di origine animale.

Ricordiamo sempre che, salvo alcuni casi, non siamo natu antispecistu e vegan.

Ricordiamoci come ci sentivamo prima e cosa o chi ci ha fatto partire la riflessione.

Usiamo le nostre esperienze imparando da loro la comprensione per chi ci sta di fronte ma sfruttandole per coinvolgere lu compagnu.

Gruppo 3

Sottolineata la difficoltò dia portare l’antispecismo come teoria e la pratica vegana nei gruppi e nei movimenti.

Analizzato il fatto che l’animalismo è un movimento giovane e che l’antispecismo che ne deriva, come fase più analitica e matura, sconti ancora la trasversalità e la sbandierata apoliticità degli inizi. 

I movimenti ecologisti utilizzano un pensiero che rimane troppo antropocentrico e non comprendono, salvo in poche e rare occasioni, involgono appieno la questione animale, quella degli allevamenti, dello sfruttamento e messa a morte vita degli altri animali. non umani.Difficoltà di portare in risalto le relative contraddizioni, che andrebbero invece evidenziate per arrivare ad una linea comune – ancora difficile da adottare –  dove l’antispecismo potrebbe invece fare da filo conduttore. Evidenziate anche le differenze tra il nord e sud d’italia, in relazione al cibo, alle tradizioni e alle consuetudini. 

Fondamentale il collegamento proposto nel mov di NUDM della questione “corpo” e del “consenso” con i corpi femminilizzati degli altri animali, collegamento che spesso viene invisibiizzato,  marginalizzato o addirittura non capito. Lo specismo rimane sempre l’elefante nella stanza.

Puntare sul rapporto intersezionale tra classismo, razzismo, sessismo e antispecismo per indagare il privilegio di specie, decentrarsi  e riconoscersi al di fuori delle logiche autoritarie di dominazione. L’antispecismo è, per sua natura, antiautoritaria. Importante modulare e calibrare i discorsi antispecisti a seconda dell’interlocutore e, altrettanto importante, cercare di decostruire il veganismo come scelta personale o filosofia di vita (privata).

Fare più eventi nel sud Italia, proporre proiezioni di film e letture di testi, scambio di saperi tra gruppi e movimenti ma anche fra singole individualità. 

Iniziativa riportata e che ha avuto un discreto successo: la creazione di un ricettario vegano dove si spiega quali siano le condizioni degli animali, a seconda della ricetta proposta(che fa a meno di prodotti e derivati animali) proprio per agevolare lo sviluppo possibile di discorsi e confronti in merito.

Gruppo 4

Perchè portare l’intersezionalità antispecista nei movimenti? perché vogliamo smantellare il sistema oppressivo in cui viviamo, quindi  coerentemente non possiamo riprodurre le oppressioni sugli altri animali non umani. 

Perché vogliamo smantellare ogni tipo di dominio, quindi anche quello degli umani sugli altri animali.

Perché questa lotta è strettamente collegata a tutte le altre (tranfemminista, ecologista, delle popolazioni indigene, delle persone disabili…)

Come portarla all’interno dei movimenti? Portare l’antispecismo in termini di lotta politica. Parlarne, nominare l’antispecismo per renderlo visibile in maniera da instillare il dubbio nei nostri interlocutori e aiutare a creare consapevolezza. 

Far conoscere le realtà dei rifugi.

Organizzare autoformazioni coinvolgendo le realtà antispeciste.

Volantinaggi.

Scendendo in piazza.

Gruppo 5 

Relazione tra come e perchè, condivisione del perchè, difficoltà a portare il come anche nelle relazioni vicine 

cosa viviamo?colpevolizzazioni, marginalizzazioni, mancanza di rispetto che nasce proprio dal non riconoscere questa violenza che è sempre stata volutamente invisibilizzata 

Dobbiamo trovare un modo per restare negli spazi in cui siamo? ma dobbiamo fare i passettini? aspettare il momento? il processo? questo però genera molta frustrazione nel portare un’istanza minoritaria. Quando sarà il momento? anche noi siamo costrettu a non riuscire a reagire negli stessi termini che se fosse una questione transfemminista. perchè? non ci riconosciamo questa forza 

È possibile dire io sono vicin all’antispecismo però non sono vegan. Si può essere antispecist senza essere vegan? è possibile essere transfemminist e non essere antispecist? perchè non riconoscere la violenza patriarcale e non riconoscerla in corpi che abbiamo genderizzato subiscono la stessa imposizione. Perchè se parliamo come comunità queer negli ambienti transfemministi questo viene accettato mentre è impossibile essere accettat. Cosa rispondere a chi ti dice beh ma se prendiamo il latte cosa succede la mucca ce lo ha in più? che male faccio se prendo la lana? 

Assumiamo anche che anche noi abbiamo vissuto un processo e quindi si può comprendere che questi processi ma un piano è quello individuale e un’altra il processo collettivo. Ogni persona ha il suo processo ma il problema è come far assumere lo sguardo antispecista nei movimenti. Si risponde continuamente che le persone non capirebbero ma queste sono resistenze che si proiettano su altre persone. Siamo alleat e non viviamo le opressioni di altr animal ma c’è una grande rimozione ma abbiamo privilegi e i privilegi vanno contrastati tutti. Non vediamo le sofferenze. In NUDM per esempio risulta una barriera anche perchè allevamento e alimentazione di carne è fortemente radicato nella cultura ma il processo collettivo dei movimenti non può non assumere questo sguardo. 

Come? Quali pratiche?: Laboratorie camminanti tra vari territori e fuori dalla bolla, teatro forum/oppressaou, esperienza di cura multispecie in rifugi antispecisti (fino a che non la vedi non lo capisci), azioni e strumenti che impattano,  visibilizzare il processo che porta al consumo, esempio positivo pubblicità LAV (circo, pellicce, hamburger,…), diversificare il modo in cui si porta l’antispecismo all’esterno utilizzando anche strumenti comunicativi ironici e divertenti, azioni dirette 

Formazione e autoformazione: necessario acquisire strumenti di sapere e conoscenza, lavorare sul linguaggio, fare rete tra le persone antispeciste facendo scambi di conoscenza e autoformazione attraversando spazi diversi, autoformazione, conoscenza e saperi e strumenti

Gruppo 6 

Perchè? La discussione viene introdotta dal riferimento ad un articolo sulla vulnerabilità dell’animale come dispositivo sacrificale.

Scriviamo in chat parole chiave degli interventi: colonialismo, potere, dialoghi di saperi,interdipendenza, corpi relazionanti 

Nel gruppo ascoltiamo l’esperienza di una persona nativa della Colombia che porta il valore dell’interdipendenza e della cura in quanto siamo corpi che si relazionano tutti tra loro e una riflessione sui percorsi di formazione. Com’è strutturato il sapere e come i saperi hanno costruito disuguaglianze? Tanti saperi non sono tenuti in considerazone nella corretta maniera:possiamo parlare di un vero e proprio epistemicidio. Il colonialismo va situato nella creazione di gerarchie di corpi, umani e animali. Ogni cultura ha un suo modo di posizionare il senso del valore dei corpi. Importante rifiutare pratiche coloniali che naturalizzano la violenza su alcune vite. Gerarchia dei corpi: maschile; umano; Bianchezza; Abilismo, ……

La violenza sui territori è come la violenza sui corpi, i territori sono corpo. 

Bisogna cominciare a parlare di Biocentrismo 

Come? Pratiche?: Fare in modo che la nostra attività politica eviti di partecipare allo sfruttamento animale. Viene comunicata l’esperienza di una collettiva che porta sempre cibo esclusivamente vegano e gluten free negli eventi dello spazio che attraversa, ma in eventi non organizzati da noi non sempre c’è questa scelta. Cercare  dialogo con chi gestisce gli spazi dove vengono fatti gli eventi diventa importante. 

Non limitarsi a confronto tra sole persone vegane ed antispeciste ma, anzi, insieme a loro partecipare alle iniziative, vivere gli spazi, partecipare alle assemblee parlando con le persone che ancora non hanno sviluppato una sensibilità su questi temi, essere consapevoli di quanto ci sia di radicato e accompagnare nel percorso di decostruzione, finchè c’è ascolto e disponibilità da altra parte..Questo dovrebbe avvenire previa riflessione in collettivo. Parlando di antispecismo si possono involontariamente portare argomenti colonialisti e fare white veganism portando istanze bianche e coloniali in contesti con persone razzializzate. Il vegan e l’antispecismo non si propongono mai come istanze assolute. Una compagna che ha trascorso 1 anno in Perù in Amazzonia porta il suo contributo affermando che l’antispecismo va legato al contesto in cui si vive altrimenti si rischia di alterarne il significato originario. Esiste una relatività delle istanze vegane ed antispeciste, c’è differenza tra economie di sussistenza e modelli di consumo capitalistico occidentale?. Si aggiunge valore alla scelta vegana in occidente, noi che possiamo scegliere dobbiamo scegliere vegan anche e soprattutto all’interno di movimenti anticapitalisti. Soprattutto perchè noi come colonizzatori abbiamo creato un “modello” sbagliato che il sud del mondo sta emulando nella speranza di raggiungere il nostro livello di “benessere”.

Quali sono i punti di contatto tra movimenti transfemministi e antispecisti? Per vincere le resistenze all’interno dei movimenti evidenziare i punti in comune della lotta 

Gruppo 7 

Analizzare le differenze tra Movimento transfemm e antispec e 

Portare le istanze antispec tra tutt3 i ns contatt3 anche i contatti stretti, famigliari.

IL problema è l’ignoranza quindi condivisione di testi 

Non fare muro con persone che la pensano differentemebnte ma continuare ad informare.

La necessità di introdurre pratiche antispeciste all’interno dei movimenti è impellente, in quanto metafora del rispetto di tutti i corpi, umani e non umani. La questione antispecista è indissolubilmente legata alle questioni ecologiche e transfemministe, pratiche che devo correre sugli stessi binari condividendo la lotta contro l’oppressione capitalista e patriarcale. Ci siamo interrogat3 sul come poter portare tale pratica all’interno delle coscienze transfemministe e non solo e abbiamo pensato sia utile la condivisione di testi e letteratura per poterci informare e poter dare consigli di lettura qualora ci venga richiesto, magari con la creazione di un drive condiviso nel quale poter aggiungere pdf che trattino il tema. 

Un altro passo fondamentale è riportare parole e pensieri che si sono creati domenica nei propri movimenti/cerchi sfamiliari/amicizie e ovunque se ne veda la necessità e conseguentemente creare altri appuntamenti/assemblee per poter far germogliare quello che è stato seminato in assemblea.

Gruppo 8 

ANimalizzaione che vige nella ns società: animalizzaiamo le persone psichiatrizzate, quelle che non contrololano la propria emotivityà viene assimilato all’animale.

La pratica antispec può farci riflettere su quelle pratiche che vengono……

Aspetto il report: pensiero molto elaborato 

La violenza sull’animale può mettere in luce la violenza sull’umano.

Sul COme: apertura al dialogo, non farsi marginalizzare ma estare dispobibili all’ascolto, praticare l’anticonsumismo per produrre il più possibile in modo ecologico ciò che ci necessita, 

Gruppo 8 report 

Antispecismo e transfemminismo sono consenquenziali se consideriamo l’intersezionalità come un filo che connette tutte le oppressioni; oppressioni che non sempre si evidenziano attraverso una gabbia! E’ fondamentale amplificare la realtà degli abusi esercitata sull’animale ed evidenziarla a chi si concentra costantemente sull’aumano, in quanto i corpi umani sfruttati e psichiatrizzati ed altro venogno animalizzati con dispreszzo … perché le ingiustizie hanno una connessione e sono perpetrate sulla base del giudizio. Focalizzare lo sguardo sulle persone animali può amplificare gli abusi proprio su quelle umane. Apertura e accoglienza di chi si avvicina all’antispecismo intersezionale con curiosità è un <come> possiamo attuare delle pratiche per la diffuzione dell’attivismo; ridurre il consumo, praticare l’anticonsumismo risulta una pratica che a stella porta a scardinare i nostri comfort (spesso indotti),a ridurre l’inquinamento, a ridurre lo sfruttamento nel lavoro, a rispettare gli spazi di cui priviamo le persone animali …

Si pone anche un dubbio: siamo sempre noi che decidiamo cosa serve all’animale anche quando agiamo nel suo bene?! (da condividere in altre assemblee)

Gruppo 9 

Problematicità nel  portare il tema antispecista  nei mov femministi e altri. Necessario allearsi con ogni forma di lotta intersezionale all’antispecismo.

No animalismo e no vegan-washing, infantilizzazione e pietismo nei confronti dell’animale non umano.

Necessaria formazioni attraverso e portare questa conoscenza all’interno degli istituti di istruzione di tutti i gradi.

Pluralità delle lotte per interagire con altr3 moviment3

CONCLUSIONI DELL’ASSEMBLEA

Dopo le letture dei report abbiamo deciso di raccoglierli tutti, di inviare il testo qui pubblicato a tutte le persone della chat 29 gennaio, che si sono iscritte attraverso la mail o che fanno già parte dell’assemblea transterritoriale corpi e terra in modo da condividerne i riultati nei propri spazi e ritrovarci per proseguire.

Il collettivo Rivoltant Rivoltos ha dischiarato la disponibilità a relizzare una ZINE con i risultati dell’assemblea da costruire collettivamente 

Viene espressa l’importanza degli incontri nelle scuole superiori e quindi di fare rete tra persone che insegnano e persone che in questi anni hanno sviluppato competenze 

Viene proposto che questi incontri si ripetano con cadenza frequente. Sono utili  per condivisione e approfondimento di conoscenze teoriche e pratiche. 

Importante la diffusione del Know-how.

Link proposti in assemblea 

  • Biblioteca attivismo: Hai letto un libro, consultato un sito, visto un film che ritieni che ogni attivista dovrebbe conoscere? Invia un’immagine della copertina o uno screen con una breve descrizione! Lo pubblicheremo sui nostri profili Instagram e Mastodon
  • Gruppo Just wondering fa video per ricontestualizzare filosofia marxiana e altri autori che possono essere utili. We create short animated essays, step by step, from concept to final details, minute by minute, putting words into illustrations and moving them to create something to reflect over, to feel, and to imagine further
  • Tra i palazzi e le vie inquinate del Prenestino la natura si è ribellata all’ennesimo abuso edilizio, ed è sbucato un lago naturale, un prodigio che ha ridato respiro alla città, e spazio a tante forme di vita che ora fioriscono sulle sue rive. Da decenni chi abita il quartiere si batte per proteggere questo luogo, e tre anni fa il Lago Bullicante è diventato Monumento Naturale… ma è ancora in pericolo!
  • Insectional Collective
  • Vuoi entrare nella mailing list di Corpi e Terra? scrivici Assemblea transterritoriale Corpi e Terra Non un di meno: retecorpieterranudm@gmail.com
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